martedì 1 dicembre 2009

mEDITA 2.0 - contributo di Sun2.0

Medita2.0: Quando il confine è dentro e fuori il contesto


Il luogo è apparentemente fatiscente, ma a poco a poco, la sede scelta dagli organizzatori dell’evento Medita2.0 L’editoria ai tempi del Web si fa largo: Roma, Città dell’Altra Economia, un edificio avveniristico all’interno del passato di una Roma in cui ancora si sente il passare della storia che ribolle dal terreno. La sala ospita un evento stracolmo di innovazione, il dibattito è l’incontro tra i possibili percorsi futuri per gli editori, non solo per continuare a essere competitivi nel mercato ma anche per riuscire a divulgare processi culturali tali che, nello scenario di predominanza del web, non si arrivi a far divenire approssimativa la cultura o mercificato il sapere. E su questo dibattito il fil rouge è l’incontro tra librai, blogger, facebooker, citizen journalist e appassionati, ma anche tra chi il web lo vive e lo utilizza. E’ Paolo De Nardis ad aprire il confronto sul potenziale pericolo paventato dal digital divide, sulla possibilità di mantenere saldi i principi di democrazia detenuti dal cartaceo e trasferibili anche sul mezzo informatico. Ciò è possibile, dice De Nardis, garantendo attraverso la rete web la storia dell’editoria e la sua possibile internazionalizzazione. Enzo Foschi, Vicepresidente della commissione Cultura della Regione Lazio interviene ponendo la questione dell’amministrazione pubblica; le sfide verso l’innovazione editoriale, secondo Foschi, hanno una priorità istituzionale, quella di una legge regionale che necessita di rinnovarsi per poter consentire ai cittadini di editare e ‘uscire fuori dai confini del passato’.
‘Innovare attraverso la tradizione’, come ricorda la moderatrice della Tavola Rotonda Alessandra Sannella, un monito per Giacomo Bruno, Presidente dell’omonima Casa Editrice, che ha trovato nell’e-book la strategia di divulgazione per la formazione on line, con ben 1.000.000 di e-book scaricati dal sito della Bruno Editore, in ben 19 categorie di crescita personale, professionale e finanziaria. A seguire, Alberto Castelvecchi, di Castelvecchi Editore, pone l’accento su una querelle centrale della Tavola Rotonda: essere editore ‘avanzato’ è pensare a un contenuto. Il supporto è il nodo entro cui si snocciola il dibattito. Cartaceo o elettrolibri? Il contenuto digitale ha la capacità di migrare da solo e l’editore è il surfista cognitivo che cerca di trattenere l’onda. Castelvecchi è un ottimista, un innovatore che non lascia nulla al caso, come la riflessione sulla magia dell’odore dato dal cartaceo al lettore più intransigente, quello che ha l’illusione, altresì, di possedere il contenuto laddove tiene un libro ‘tra le mani’. Il ‘device elettronico’, per sua stessa ‘ergonomia’, non dà queste certezze immediate se non attraverso un processo lungo e lento. Il libro cartaceo non è il pionere della web-culture e la ‘riflessione’ deve essere posta sulla gestione dei contenuti. Quegli stessi contenuti che sono vessati dalla diatriba tra il copy-right o il free-right come grintosa ci ricorda Luisa Capelli della Meltemi editore, la cui discussione è orientata al free-right, a una circolazione del capitale culturale che deve essere messo a disposizione di quanti ne vogliano far uso. Ma ancora, continua la Capelli, ci dimentichiamo della morte silente dei testi fuori catalogo, di tutte le ‘opere orfane’ che non possiamo più trovare a disposizione nelle librerie e con l’e-book potrebbero essere salvate modificando le caratteristiche delle nostre abitudini, andando a reperire le fonti bibliografiche on-line. Questo sarà possibile solo se ci si porrà il problema di alfabetizzare gli italiani, tutti, all’utilizzo del mezzo web. Come dire, prima di parlare con certezza dell’uso o meno di internet, ‘bisogna fare gli internauti’. A tal proposito la Capelli propone dei punti essenziali, vere e proprie Linee Guida su cui procedere per la giusta ridefinizione anche dei piani legislativi in materia di editoria. Obiettivo ripreso anche da Giuseppe Gerace, Consigliere del II Municipio del Comune di Roma, il quale ribadisce la volontà delle Istituzioni di voler intraprendere la via della democratica alfabetizzazione informatica per tutte le fasce di popolazione presenti sul territorio. Una volontà si auspica, quanto più possibile realizzabile nel breve periodo. Quel breve asse del cronotopo azzerato da Alex Giordano con il Marketing empatico dell’esperienza dissacrante di Ninja marketing, il futuro che opera nel presente, l’osservatorio nazionale del marketing non convenzionale che produce il contenuto della comunicazione nell’orientamento di contesto. Nelle rappresentazioni funzionali a considerare il libro come la cartina di tornasole dell’identità del lettore. Che sia cartaceo o elettronico, il lettore cerca sé stesso ed è a lui che si deve rispondere.
L’esperienza riportata da Carmelo Greco, Presidente dell’Associazione LaMèditeranèe riporta in sala il senso di realtà che possiede lo strumento editoriale sia cartaceo che elettronico su i suoi fruitori: i lettori, i destinatari dell’editoria old e new style. Nel crocevia di pulsioni culturali, Greco racconta di come la carta stampata, i blog, la rete, abbiano fatto da traid d’union per i cittadini di Sciacca (AG) nel voler mantenere attivo un Centro di Accoglienza destinato a Minori Stranieri non Accompagnati. Un uso proprio delle pubblicazioni che sono tangibili nella vita quotidiana. Una sfida non da poco, se si pensa che questi sono minorenni spesso lasciati alla diaspora legislativa e che invece, grazie all’incontro tra l’editoria cartacea e l’elettronica sono stati tutelati dall’uso palpabile del mezzo editoriale.
Paolo Barrucca del Circolo Letterario Wunderkammer, giovane pionere del ‘bosco letterario’ che mette in ordine i pensieri, offre la possibilità di un confronto dialettico in uno spazio che ha il sapore degli antichi caffè letterari. Uno spazio dato all’arte per cultori dell’arte che passa anche attraverso la rete.
Maria Luisa Gargiulo propone di analizzare il vero fine dell’editoria: creare e diffondere cultura grazie a un’interazione che non si limiti allo scambio ma a una nuova creazione di contenuti, tra personalità diverse, popoli diversi intrecciando scambi, confronti, e scontri in grado di sollecitare sempre nuovi cambiamenti, fornire e promuovere nuovi e validi contenuti. Ed è sullo scambio per eccellenza che si basa l’esperienza di Wikipedia, il cui amministratore per l’Italia, Majid Abder Rahman, ne narra la storia, ben nota ai più, di un mondo condivisibile e possibile. La chiusura dei lavori è di Alessio Di Addezio, Presidente dell’Associazione Culturale “I creAttivi” che ha organizzato l’evento e creato una sinergia tangibile tra quello che si pensava dovesse essere la dicotomia tra vecchio e nuovo e che, grazie a mEdita 2.0 è divenuto il flusso semantico tra la storia e l’innovazione, tra le scelte che possono essere offerti dall’editoria e per l’editoria a seconda degli strumenti che più riescono a soddisfare le molteplicità di esigenze dei mercati e dei lettori: l’importante è che riescano ad essere ‘eco-sostenibili’ entrambi e nel rispetto delle parti.



Sun2.0

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